L'area protetta di Monte Orlando ha un'estensione di 89 ettari (59 di area terrestre e 30 di area marina), è inserito nel contesto del tessuto urbano del comune di Gaeta e rappresenta la parte terminale del sistema montuoso dei Monti Aurunci. Dalla forma tipicamente tondeggiante Monte Orlando è legato a settentrione alla terraferma da una sottile striscia di terra e termina nella parte meridionale con un'alta costa rocciosa di cui sono caratteristiche le spettacolari falesie. Il territorio risente dell'azione corrosiva dell'acqua, infatti, la pioggia penetrando nelle rocce dissolve il carbonato di calcio in esse contenuto dando origine a numerose e tipiche forme erosive. Anche il mare ha contribuito a dare forma al promontorio e nel corso del tempo, con il suo moto ondoso, ha modellato ed inciso le rocce lasciando evidenti segni della sua azione particolarmente riconoscibile nei solchi di battigia (tracce fossili dell'antico livello del mare). Anche a Monte Orlando il corso del tempo e la storia dell'uomo hanno lasciato tracce indelebili che destano sempre la costante attenzione da parte dei visitatori. E' noto che la stessa Gaeta è stata rinomata fortezza rivestendo, nei secoli, un ruolo preminente per il regno meridionale.
Situata all'estremo sud del Lazio, nei Comuni di Formia e Minturno, l'area ha un'estensione complessiva di 309 ettari di cui 292 a terra e 17 a mare. Posta alla base delle propaggini meridionali dei Monti Aurunci, gode di un clima particolarmente mite, di tipo decisamente mediterraneo, che consente piacevoli visite durante tutte le stagioni dell'anno. L'area di Gianola e Monte di Scauri rappresenta la porzione più meridionale dei rilievi calcarei mesozoici dei Monti Aurunci. Il territorio del Parco presenta al suo interno una notevole ricchezza di specie vegetali. La forma di vegetazione predominante è costituita dalla macchia mediterranea che, in alcuni settori, è evoluta fino a costituire pascoli arborati o boschi veri e propri; avvicinandosi al mare, condizionate dalla forte pressione del mare, le sue caratteristiche variano fino al cespuglieto tipico della macchia mediterranea. Il tratto di costa antistante l'area protetta è caratterizzato da fondali sia rocciosi che sabbiosi. Questa eterogeneità ambientale consente lo sviluppo di un popolamento vegetale e animale molto diversificato e di grande interesse naturalistico.
L'area tutelata ricade integralmente nel comune di Sperlonga, luogo già noto durante l'epoca romana per il suo affascinante patrimonio naturale. Proprio per meglio salvaguardare e qualificare l'ambiente naturale e le accluse emergenze archeologiche, con legge regionale n. 503/2002, del 25/11/2002, tutta la zona compresa tra il promontorio della villa di Tiberio e Punta Cetarola è stata dichiarata protetta. Attualmente, la parte vincolata ha un'estensione di 115 ettari, di cui ettari 82 a terra ed 33 di area marina, e si distribuisce sul tratto di costa che va dalla nota Villa di Tiberio, al confine con i comuni d'Itri e Gaeta, sulle falesie di Punta Cetarola. Anche lo specchio di mare prospiciente la costa, attraversata dal Monumento Naturale, è sottoposto a norme di protezione, inserendo tutta l'area protetta nel novero di quei parchi costieri che meglio qualificano l'ambiente marino. Il nome Sperlonga lascia intendere la presenza, nella zona circostante, di numerose grotte e cavità che si trovano proprio lungo la costa, anticamente chiamate "speluncae" che, peraltro, hanno conservato tracce di presenze preistoriche. Questi antri menzionati nelle loro opere da Strabone e Plinio, sono la dimostrazione di come il territorio sperlongano fosse già anticamente noto ed apprezzato.
Fino al 1927 faceva parte della provincia di Terra di Lavoro (che aveva come capoluogo prima Capua e dal 1818 Caserta), regione storica sorta sotto il Regno di Sicilia (poi Regno di Napoli e Regno delle Due Sicilie). In questa zona della Provincia era il caposaldo militare e amministrativo dell'area (Circondario di Gaeta). È sede arcivescovile ed è sede del Parco Regionale Riviera di Ulisse. Sorge nel golfo omonimo sul Mar Tirreno e dista circa 80 km da Napoli e 120 km da Roma. Tra i suoi monumenti più interessanti troviamo: la Cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano, il Tempio di San Francesco, il Santuario della Santissima Annunziata, il Santuario della SS. Trinità detto anche Santuario della Montagna Spaccata, e infine, il Castello Angioino – Aragonese. La città è famosa anche per le sue bellissime spiagge.
Fino al 1927 faceva parte della provincia di Terra di Lavoro. È situata lungo la tratta ferroviaria Roma-Napoli, nonché lungo l'antico itinerario della Via Appia. Tra i suoi luoghi di interesse più importanti ricordiamo: il Castello, che mantiene inalterato il fascino di un tempo nonostante abbia perduto la turrita cinta muraria; la Chiesa di San’Erasmo, che subì un feroce martirio per eviscerazione nel 303 d.C. nei locali del Teatro; la chiesa di Sant’Anna all’interno del borgo e quella di San Rocco o San Sebastiano, fuori le mura. Caratteristico da visitare è il Rione Mola.
è situata lungo la linea ferroviaria Roma-Napoli con la stazione più vicina situata a Fondi; è lambita per tutta la sua estensione dalla via Litoranea Flacca. Tra i suoi monumenti più belli occorre ricordare: la Chiesa di Santa Maria della Spelonca; la Chiesa di San Rocco del XV secolo; Palazzo Sabella, che ospitò nel 1379 l'antipapa Clemente VII, in fuga da Anagni dopo la sconfitta di Marino; la villa dell'imperatore romano Tiberio, che deriva dall'ingrandimento di una precedente villa tardo-repubblicana, con ambienti disposti intorno ad un portico. Una grotta naturale venne sistemata come sala da pranzo estiva, con giochi d'acqua e straordinari gruppi scultorei del ciclo di Ulisse, rinvenuti in frammenti nel 1957 e attualmente conservati nel "Museo archeologico nazionale di Sperlonga". Sperlonga è inoltre conosciuta, per le sue caratteristiche spiagge bianche e per le sue case imbiancate a calce con una struttura molto simile alle località di villeggiatura greche o arabe.
Il comune di Minturno è adagiato sulle propaggini costiere e meridionali dei Monti Aurunci. Le sue spiagge sono bagnate dal mar Tirreno e si spingono a sud sino alla foce del Garigliano. La parte principale dell'abitato oggi si estende con continuità dalla collina della medievale Traetto (oggi Minturno) fino alle località costiere di Scauri e di Marina. Il comune è situato lungo la tratta ferroviaria Roma-Formia - Napoli e vanta un proprio scalo (Stazione di Minturno - Scauri). L'antica città di Minturnae era collocata sulla sponda destra del Garigliano. I luoghi d’interesse principale sono: il Castello Baronale del IX secolo circa; la Chiesa di San Pietro del XI-XII secolo; la Chiesa di San Francesco, costruita verso il 1363 dalla famiglia Castani; le rovine della città romana di Minturnae (presso la frazione di Marina). Il Comprensorio archeologico racchiude, oggi, gran parte dei resti della città-porto: il Ponte pensile sul Garigliano, con tiraggi a catene di ferro, il primo realizzato in Italia, commissionato dai Borbone, fu progettato dall'ingegnere Luigi Giura ed inaugurato nel 1832 dal Re Ferdinando II.
L'area protetta di Monte Orlando ha un'estensione di 89 ettari (59 di area terrestre e 30 di area marina), è inserito nel contesto del tessuto urbano del comune di Gaeta e rappresenta la parte terminale del sistema montuoso dei Monti Aurunci. Dalla forma tipicamente tondeggiante Monte Orlando è legato a settentrione alla terraferma da una sottile striscia di terra e termina nella parte meridionale con un'alta costa rocciosa di cui sono caratteristiche le spettacolari falesie. Il territorio risente dell'azione corrosiva dell'acqua, infatti, la pioggia penetrando nelle rocce dissolve il carbonato di calcio in esse contenuto dando origine a numerose e tipiche forme erosive. Anche il mare ha contribuito a dare forma al promontorio e nel corso del tempo, con il suo moto ondoso, ha modellato ed inciso le rocce lasciando evidenti segni della sua azione particolarmente riconoscibile nei solchi di battigia (tracce fossili dell'antico livello del mare). Anche a Monte Orlando il corso del tempo e la storia dell'uomo hanno lasciato tracce indelebili che destano sempre la costante attenzione da parte dei visitatori. E' noto che la stessa Gaeta è stata rinomata fortezza rivestendo, nei secoli, un ruolo preminente per il regno meridionale.
Situata all'estremo sud del Lazio, nei Comuni di Formia e Minturno, l'area ha un'estensione complessiva di 309 ettari di cui 292 a terra e 17 a mare. Posta alla base delle propaggini meridionali dei Monti Aurunci, gode di un clima particolarmente mite, di tipo decisamente mediterraneo, che consente piacevoli visite durante tutte le stagioni dell'anno. L'area di Gianola e Monte di Scauri rappresenta la porzione più meridionale dei rilievi calcarei mesozoici dei Monti Aurunci. Il territorio del Parco presenta al suo interno una notevole ricchezza di specie vegetali. La forma di vegetazione predominante è costituita dalla macchia mediterranea che, in alcuni settori, è evoluta fino a costituire pascoli arborati o boschi veri e propri; avvicinandosi al mare, condizionate dalla forte pressione del mare, le sue caratteristiche variano fino al cespuglieto tipico della macchia mediterranea. Il tratto di costa antistante l'area protetta è caratterizzato da fondali sia rocciosi che sabbiosi. Questa eterogeneità ambientale consente lo sviluppo di un popolamento vegetale e animale molto diversificato e di grande interesse naturalistico.
L'area tutelata ricade integralmente nel comune di Sperlonga, luogo già noto durante l'epoca romana per il suo affascinante patrimonio naturale. Proprio per meglio salvaguardare e qualificare l'ambiente naturale e le accluse emergenze archeologiche, con legge regionale n. 503/2002, del 25/11/2002, tutta la zona compresa tra il promontorio della villa di Tiberio e Punta Cetarola è stata dichiarata protetta. Attualmente, la parte vincolata ha un'estensione di 115 ettari, di cui ettari 82 a terra ed 33 di area marina, e si distribuisce sul tratto di costa che va dalla nota Villa di Tiberio, al confine con i comuni d'Itri e Gaeta, sulle falesie di Punta Cetarola. Anche lo specchio di mare prospiciente la costa, attraversata dal Monumento Naturale, è sottoposto a norme di protezione, inserendo tutta l'area protetta nel novero di quei parchi costieri che meglio qualificano l'ambiente marino. Il nome Sperlonga lascia intendere la presenza, nella zona circostante, di numerose grotte e cavità che si trovano proprio lungo la costa, anticamente chiamate "speluncae" che, peraltro, hanno conservato tracce di presenze preistoriche. Questi antri menzionati nelle loro opere da Strabone e Plinio, sono la dimostrazione di come il territorio sperlongano fosse già anticamente noto ed apprezzato.
Fino al 1927 faceva parte della provincia di Terra di Lavoro (che aveva come capoluogo prima Capua e dal 1818 Caserta), regione storica sorta sotto il Regno di Sicilia (poi Regno di Napoli e Regno delle Due Sicilie). In questa zona della Provincia era il caposaldo militare e amministrativo dell'area (Circondario di Gaeta). È sede arcivescovile ed è sede del Parco Regionale Riviera di Ulisse. Sorge nel golfo omonimo sul Mar Tirreno e dista circa 80 km da Napoli e 120 km da Roma. Tra i suoi monumenti più interessanti troviamo: la Cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano, il Tempio di San Francesco, il Santuario della Santissima Annunziata, il Santuario della SS. Trinità detto anche Santuario della Montagna Spaccata, e infine, il Castello Angioino – Aragonese. La città è famosa anche per le sue bellissime spiagge.
Fino al 1927 faceva parte della provincia di Terra di Lavoro. È situata lungo la tratta ferroviaria Roma-Napoli, nonché lungo l'antico itinerario della Via Appia. Tra i suoi luoghi di interesse più importanti ricordiamo: il Castello, che mantiene inalterato il fascino di un tempo nonostante abbia perduto la turrita cinta muraria; la Chiesa di San’Erasmo, che subì un feroce martirio per eviscerazione nel 303 d.C. nei locali del Teatro; la chiesa di Sant’Anna all’interno del borgo e quella di San Rocco o San Sebastiano, fuori le mura. Caratteristico da visitare è il Rione Mola.
è situata lungo la linea ferroviaria Roma-Napoli con la stazione più vicina situata a Fondi; è lambita per tutta la sua estensione dalla via Litoranea Flacca. Tra i suoi monumenti più belli occorre ricordare: la Chiesa di Santa Maria della Spelonca; la Chiesa di San Rocco del XV secolo; Palazzo Sabella, che ospitò nel 1379 l'antipapa Clemente VII, in fuga da Anagni dopo la sconfitta di Marino; la villa dell'imperatore romano Tiberio, che deriva dall'ingrandimento di una precedente villa tardo-repubblicana, con ambienti disposti intorno ad un portico. Una grotta naturale venne sistemata come sala da pranzo estiva, con giochi d'acqua e straordinari gruppi scultorei del ciclo di Ulisse, rinvenuti in frammenti nel 1957 e attualmente conservati nel "Museo archeologico nazionale di Sperlonga". Sperlonga è inoltre conosciuta, per le sue caratteristiche spiagge bianche e per le sue case imbiancate a calce con una struttura molto simile alle località di villeggiatura greche o arabe.
Il comune di Minturno è adagiato sulle propaggini costiere e meridionali dei Monti Aurunci. Le sue spiagge sono bagnate dal mar Tirreno e si spingono a sud sino alla foce del Garigliano. La parte principale dell'abitato oggi si estende con continuità dalla collina della medievale Traetto (oggi Minturno) fino alle località costiere di Scauri e di Marina. Il comune è situato lungo la tratta ferroviaria Roma-Formia - Napoli e vanta un proprio scalo (Stazione di Minturno - Scauri). L'antica città di Minturnae era collocata sulla sponda destra del Garigliano. I luoghi d’interesse principale sono: il Castello Baronale del IX secolo circa; la Chiesa di San Pietro del XI-XII secolo; la Chiesa di San Francesco, costruita verso il 1363 dalla famiglia Castani; le rovine della città romana di Minturnae (presso la frazione di Marina). Il Comprensorio archeologico racchiude, oggi, gran parte dei resti della città-porto: il Ponte pensile sul Garigliano, con tiraggi a catene di ferro, il primo realizzato in Italia, commissionato dai Borbone, fu progettato dall'ingegnere Luigi Giura ed inaugurato nel 1832 dal Re Ferdinando II.