Chiesa di San Michele Arcangelo


Chiesa di San Michele Arcangelo


La Chiesa di Sant’Angelo è menzionata per la prima volta in un documento dell’Archivio della Cattedrale di Veroli risalente al X secolo; nel 1235 fu iniziata la costruzione di un ospedale ad esso affiancato in cui venivano curati i “malati di petto”.

Nel XIX seco- lo si decise di ricostruire ex novo l’edificio di culto per far fronte all’aumento della popolazione; il progetto fu affidato all’ingegnere Fortunato Mattei; i lavori iniziarono nel 1859. L’origine antica è confermata dalle lapidi tombali conservate nel pronao. All’interno, sull’altare maggiore, si ammira il dipinto che rappresenta San Michele Arcangelo; esso è opera del verolano Vincenzo Bubali ((Veroli 1837- Milano 1920) che ha realizzato una copia fedele del San Michele Arcangelo del pittore Guido Reni (Bologna 1575-Bologna 1642). Nel 1943 il verolano Rodolfo Mauti (Veroli 1906-Veroli 1962) decorò l’interno; nello stesso anno si abbellì, grazie alle offerte dei soldati e dei parrocchiani, la cappella in cui fu collocato l’affresco del XVI secolo raffigurante la Madonna delle Grazie. La chiesa è rinomata per l’artistico “Sepolcro” che ogni anno vi viene allestito in occasione del Triduo Pasquale proseguendo una tradizione iniziata nel 1930 grazie alla passione di artisti verolani.
Nel XIX seco- lo si decise di ricostruire ex novo l’edificio di culto per far fronte all’aumento della popolazione; il progetto fu affidato all’ingegnere Fortunato Mattei; i lavori iniziarono nel 1859. L’origine antica è confermata dalle lapidi tombali conservate nel pronao. All’interno, sull’altare maggiore, si ammira il dipinto che rappresenta San Michele Arcangelo; esso è opera del verolano Vincenzo Bubali ((Veroli 1837- Milano 1920) che ha realizzato una copia fedele del San Michele Arcangelo del pittore Guido Reni (Bologna 1575-Bologna 1642). Nel 1943 il verolano Rodolfo Mauti (Veroli 1906-Veroli 1962) decorò l’interno; nello stesso anno si abbellì, grazie alle offerte dei soldati e dei parrocchiani, la cappella in cui fu collocato l’affresco del XVI secolo raffigurante la Madonna delle Grazie. La chiesa è rinomata per l’artistico “Sepolcro” che ogni anno vi viene allestito in occasione del Triduo Pasquale proseguendo una tradizione iniziata nel 1930 grazie alla passione di artisti verolani.


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