Palazzo Comunale e Aula Consiliare


Palazzo Comunale e Aula Consiliare


Il Palazzo Comunale sorge sulla piazza principale della città, dove era l’antico Foro romano. La costruzione ingloba un tratto di mura megalitiche del IV secolo a. C. ben visibile all’interno dei locali adibiti recentemente a Museo Civico Archeologico.

La maggior parte dei reperti esposti sono stati donati al Comune, con alto senso civico, dalla famiglia Papetti in memoria di Nino, appassionato cultore di memorie locali e per anni ispettore ai beni archeologici e monumentali di Veroli. In questi ambienti sono conservate le iscrizioni romane che ricordano due importanti personaggi: Gracco, prefetto dei fabbri e Lucio Alfio, duumviro. La figura del primo, per la laconicità della iscrizione, è avvolta nel più fitto mistero; conosciamo meglio il secondo. Sappiamo infatti che Lucio Alfio, oltre a ricoprire la carica di duumviro, era anche signore e curatore della colonia cassinese e che fu proprio per i suoi numerosi meriti che i Collegi dei Sevirali e degli Augustali gli innalzarono un monumento. A noi è giunta solo la sua base, rinvenuta nel 1356 ai piedi del campanile della cattedrale di S. Andrea. Ad arricchire la collezione resti di mosaici e decorazioni antiche, vasellame, urne cinerarie e un sarcofago oltre ad un calco dei Fasti Verolani. In corrispondenza del Foro, e strettamente collegato ad esso, si trova una serie di ambienti sotterranei di forma rettangolare, collegati da aperture arcuate basse e strette. Le pareti laterali sono in opera cementizia, mentre gli archi sono formati da blocchi di pietra posti radialmente. La galleria fu concepita e realizzata dai romani nel III secolo a.C. come opera di sostruzione nell’ambito della ristrutturazione urbanistica dell’area del foro.
La maggior parte dei reperti esposti sono stati donati al Comune, con alto senso civico, dalla famiglia Papetti in memoria di Nino, appassionato cultore di memorie locali e per anni ispettore ai beni archeologici e monumentali di Veroli. In questi ambienti sono conservate le iscrizioni romane che ricordano due importanti personaggi: Gracco, prefetto dei fabbri e Lucio Alfio, duumviro. La figura del primo, per la laconicità della iscrizione, è avvolta nel più fitto mistero; conosciamo meglio il secondo. Sappiamo infatti che Lucio Alfio, oltre a ricoprire la carica di duumviro, era anche signore e curatore della colonia cassinese e che fu proprio per i suoi numerosi meriti che i Collegi dei Sevirali e degli Augustali gli innalzarono un monumento. A noi è giunta solo la sua base, rinvenuta nel 1356 ai piedi del campanile della cattedrale di S. Andrea. Ad arricchire la collezione resti di mosaici e decorazioni antiche, vasellame, urne cinerarie e un sarcofago oltre ad un calco dei Fasti Verolani. In corrispondenza del Foro, e strettamente collegato ad esso, si trova una serie di ambienti sotterranei di forma rettangolare, collegati da aperture arcuate basse e strette. Le pareti laterali sono in opera cementizia, mentre gli archi sono formati da blocchi di pietra posti radialmente. La galleria fu concepita e realizzata dai romani nel III secolo a.C. come opera di sostruzione nell’ambito della ristrutturazione urbanistica dell’area del foro.


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